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Archivio storico di un giornale non più attivo

Fact-checking, una nuova fabbrica di bufale in Tv

Se vado indietro con la memoria, non ricordo un Biagi, un Montanelli, un Bocca, un Ottone, addentrarsi in analisi di pura economia. Ogni giornale aveva l’addetto all’economia e quello era veramente esperto e poteva permettersi di entrare nei dettagli, ognuno dal suo proprio punto di vista.

Questo fino a un’epoca di passato recente. Pensate ai governi Berlusconi, ma anche quelli Prodi. Qualche giornalista si è mai sognato di chiedere a Prodi, dove prendesse i soldi per coprire il taglio del cuneo fiscale o l’annullamento dello scalone delle pensioni?

E a Berlusconi chi ha mai chiesto come facesse a coprire l’eliminazione dell’Ici o le pensioni sociali a 1 milione ? Nessuno.

La prima volta che ho sentito fare una domanda del genere è stata da  Floris che in un’intervista chiedeva a Renzi appena insediato, la copertura per una manovra. Qualche economista doveva avergli spiegato che tutte le leggi devono avere una copertura, in quel caso specifico fece una figura tapina, perché quel provvedimento era a costo zero, perché si rivelò non essere in grado di distinguere una manovra una-tantum e quindi che necessitava di copertura da una strutturale.

Però da allora è una moda, appena si parla di proposte, immediatamente sentite chiedere: e la copertura?

Moda talmente diffusa che in queste elezioni si sono inventati trasmissioni Fact-Checking, che a dire il vero hanno poco del significato che esiste da sempre in Usa per questa pratica.

Voi potete pensare che queste trasmissioni possano essere attendibili, con il marasma, la confusione totale che regna nell’informazione riguardo alle proposte elettorali?

Per capirlo, basta sentire tutti i giornalisti che dicono la medesima frase: “questa volta tutti i partiti fanno a gara a chi la spara più grossa”. E via, intellettuali, cantanti, pseudoartisti, che ripetono questa boiata, con il sorriso imbecille sulle labbra. Ma sì, l’importante è parlare male dei politici, rende sempre.

Però io chiedo:  tutti chi? Ma di che parlate? Con le proposte del Pd potete non essere d’accordo, potete dire che non vi piacciono, ma non che siano irrealizzabili.  E sì che dovrebbero essere vaccinati, per tre anni, ogni giorno, 24 ore al giorno, non hanno fatto altro che dire: tanto non lo faranno, Renzi pinocchio promette la luna, sì e le coperture dove le prende? Fino all’ultima legge di bilancio di Renzi, approvato 5 minuti prima delle dimissioni, ve la ricordate? Era un coro unico di cantanti che cantavano la stessa canzone: “ecco, ha promesso mari e monti, ha distribuito soldi a pioggia a tutti, adesso si sfascerà il paese, saranno necessarie manovre aggiuntive lacrime e sangue, finiremo peggio della Grecia.

Sono stati tutti, sempre sbugiardati. Tutte le manovre è stata attuate, tutti i provvedimenti sono stati coperti e il rapporto debito/pil è diminuito ancora.

Voglio andare oltre se il mio discorso vi sembra di parte, allora parliamo della Flat-tax. Tutti all’unanimità: è irrealizzabile servirebbero ……..miliardi…

Posso dirlo? È una bufala anche questa. La Flat tax dal punto di vista economico è “realizzabilissima”, prevedere il costo unicamente calcolando le imposte in meno che si riceverebbero è una semplificazione da giornalisti, non da economisti. Vi chiedete, e allora perché siete contro?

Semplicemente perché siamo il Pd, un partito di sinistra, non Forza Italia, un partito di destra. Quindi dal nostro punto di vista è prima di ogni cosa iniqua, quindi impraticabile. Secondo, che poi diventa primo: è incostituzionale. Se vincesse Silvio,  la farebbe approvare dopo una settimana e dopo due la Consulta la boccerebbe, e lui avrebbe risolto tutti i problemi, di coerenza e di rispetto del programma.

Mi viene in mente Trump, ricordo quando appena eletto dichiarò subito di voler abbassare le tasse. Sentivo i commentatori italiani, all’unanimità, non può farlo, manda il paese in rovina e fesserie del genere. Ricordo una cena con amici, mi guardarono tutti strano perché dissi: per me invece lo farà, e non solo, ne trarrà anche beneficio perché attrarrà tanti investimenti. Il problema verrà dopo, ma dopo qualche anno. Si ripeterà la storia, quando dopo l’edonismo reaganiano, i favolosi e succulenti anni 80, e dopo altri disastrosi 4 anni di Bush, ci volle un Clinton per riparare i danni. Ecco, questo era solo un ricordo, per dire che c’è differenza fra proposte infattibili e proposte che non ci piacciono. Invece dal piccolo schermo va tutto assieme, in un unico calderone, con una superficialità e un’approssimazione incredibili.

Ora mi chiederete, e del programma 5S non parli? No, sinceramente volevo parlare di cose serie.

In proposito mi viene in mente solo una battuta. Sapete che differenza passa tra le 200 proposte del Pd e le 400 leggi da cancellare del M5S ?

Semplice: le 200 leggi del Pd sono scritte, tutte, 100 sono già fatte e in vigore, 100 sono le nuove da fare in maniera equivalente a quelle che sono già state fatte.

Le 400 leggi da cancellare del Movimento, voi le avete viste? No, non potete, non le conosce nessuno, tanto è vero che si è aperta una gara online per proporre una legge da cancellare. Sì, siamo a livello di kiùpilupitutti  al contrario. Però la domanda sorge spontanea, se devono deciderla i cittadini, come fate a sapere che sono esattamente 400?

Appunto, parliamo di cose serie. Lasciamo stare questo fantomatico Reddito di Cittadinanza, che sembra quasi una Amatriciana, ognuno la fa a modo suo. Ultimamente qualsiasi candidato venga in Tv a parlarne, la dice diversa, a volte sembra stiano leggendo il Jobs Act, ma non lo sanno.

 

 

 

 

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2 risposte a Fact-checking, una nuova fabbrica di bufale in Tv

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