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Archivio storico di un giornale non più attivo

Perché sono orgoglioso di aver perso

Non se ne può più di sentire, leggere, ogni cinque minuti, in ogni dove, “Renzi deve lasciare perché ha perso”.

Lo dico a prescindere dal fatto che stiamo parlando di Renzi, vale per chiunque. Credo che questa teoria sia la prova provata dello scadimento della politica. La politica è politica, è fatta di progetti, idee, non è una partita. In politica se credi in un’idea, ci credi perché la ritieni giusta, per oggi e per il futuro, prossimo ma anche remoto. Pensare che la tua idea in cui hai creduto non sia più valida perché il partito che la sostiene ha perso le elezioni, è quanto di più becero possa accadere nei nostri tempi.

Per noi di sinistra, il fascismo è sbagliato, ieri, oggi, sempre, non può diventare giusto perché oggi ha vinto largamente. Voi direte: fascismo? Sì, ragazzi, fascismo, quello degli anni 2000, non quello del 1920, quello non lo rivedrete più.

E invece a sentire chiunque, non tanto tra chi ha vinto, che sarebbe anche legittimo, ma all’interno del Pd, il partito ha sbagliato tutto, deve cambiare linea e dirigenza perché ha perso le elezioni. Spiegatemi questa tesi: quindi dovrebbe adottare la linea di chi ha vinto? Perché è quella linea che ha voluto l’80% dei cittadini.

Quindi, ci siamo dimenticati che in tutto il mondo occidentale esiste l’alternanza, che è un sano fenomeno della democrazia . Quanto incidono le dirigenze, le segreterie dei partiti, negli esiti elettorali? Una parte talmente minima da non poter essere mai determinanti. Esiste una questione fisiologica, l’alternanza. Dovunque, uno schieramento governa una legislatura, massimo due, mai di più, poi i cittadini vogliono cambiare. In Italia è una, ma come fossero 4. Esistono gli eventi, le congiunture, esistono fenomeni che in modo concreto o a volte solo legato alla percezione, creano motivo per far virare il voto dei cittadini nella parte opposta a quella verso la quale lo aveva dato nella consultazione precedente.

E voi veramente pensate, che un partito serio di volta in volta debba cambiare la propria linea per seguire la percezione dei cittadini? Amici miei, non sto farneticando. Li ascoltate ogni secondo quelli che dicono, il Pd non ha saputo ascoltare i bisogni dei cittadini ? Vi rendete conto che quella non è democrazia ma il suicidio della politica?

Entriamo nel concreto. Cosa vogliono i cittadini del 2018 nella loro stragrande maggioranza? L’abolizione dell’art. 18? come ancora continuano a dirci i geni che ci siedono a sinistra, imperterriti e non curanti della sconfessione che hanno ricevuto? Ci vogliono dire che non arrivano a fine mese? Nel 2014 per caso, c’era meno gente che non ci arrivava forse? Se giornalisti e politici di sinistra uscissero dai loro quartieri bene e dai loro salotti, e andassero veramente fra la “ggente” si renderebbero conto delle fesserie che raccontano. Gli ci vorrebbe un attimo, per vedere quello che vediamo noi che tra la gente ci viviamo, la gente che noi spesso siamo andati a intervistare per chiedere che problemi hanno. E sempre, tutti, nessuno escluso, ci hanno risposto: l’immigrazione. Ma è brutto dirlo, vero? È brutto dire che la sinistra ha fatto campagna contro se stessa, tacciando di razzismo chiunque nominasse gli immigrati, senza cercare di capire, senza cercare di convincerli a cambiare idea .

Allora amici miei, ditemelo chiaro, cosa avrebbe dovuto fare il Pd, Renzi, per non perdere tutti questi voti? dire che avrebbe buttato i profughi a mare? No ditemelo, prima di vomitare sentenze a vanvera, pensateci un attimo. E pensate perché il vero vincitore di queste elezioni è stato Salvini, che da partito solo locale ha guadagnato 4.300.000 voti, mentre il M5s, ne ha guadagnati solo 1.700.000 e solo al Sud. E soprattutto non date per scontato le boiate che ormai sono leggende metropolitane che i voti del Pd sono andati al M5S, perché i numeri dicono tutt’altro.

Poi forse mi chiederete : ma se il problema è quello, M5s come ha fatto a guadagnare voti?

Perché, ditemi, avete mai sentito un esponente del M5S, fare una qualche dichiarazione a favore degli immigrati? No, ditemelo se li avete sentiti solo una volta. Casomai vi posso portare tutti gli esempi di loro esponenti nazionali e locali che hanno fatto dichiarazioni simili a quelle di Salvini.

 

piccolo esempio di volere popolare in una roccaforte della sinistra

 

 

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5 risposte a Perché sono orgoglioso di aver perso

  • Condivido totalmente !

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  • No, non condivido la sintesi del documento:
    1) Quando un leader perde, si dimette e sul serio; questo accade in tutto il mondo a sinistra come a destra!
    2) Il problema di Renzi è oltre a problemi di carattere personale, che in parte sono anche dei pregi, c’è stato un problema di tattica, ovvero non ha coinvolto gli elettori e simpatizzanti su quello che ha fatto; il tutto calato dall’alto senza condivisione. Senza con questo voler dire che erano obiettivi giusti o meno! Per schematizzare i M5S hanno fatto quello che volevano fingendo di sottoporlo a votazioni dirette sul web, per esempio.
    3) E ancora oggi non si riesce a schiodare da questo impasse; il vero problema è chiederci quanto PDS e quanta Margherita è rimasta nel PD, conseguenza della famosa “saldatura a freddo” e finchè non affronteremo questo problema non potremo lanciare le basi di una ricostruzione.
    4) La convivenza è ancora possibile trovando una convergenza su alcuni temi fondanti per una lotta di conquista; non c’è bisogno di andare a cercare voti a destra c’è tantissimo spazio a sinistra! Temi come: Salario minimo, Natalità, Evasione fiscale, evasione scolastica, accompagnamento scolastico, riduzione costo del lavoro, investimenti statali, rimodulazione accordi europei, reddito di inclusione, accessibilità alla sanità, ius soli etc. Sono condivisibili e concreti e costituiscono una base di interesse e partecipazione, temi inclusivi!
    5) Continuare con questa diatriba e lotta intestina non solo si va da nessuna parte ma si continua a nascondere la polvere sotto il tappeto!

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    • ADRIANO AMATO

      Fernando grazie, per questo commento che mi permette di chiarire meglio. Sgombriamo il campo dal fattore Renzi, si è dimesso come piace a tutti e amen. Non è lui l’argomento, io ho parlato della linea del partito, che secondo alcuni va cambiata perché si son perse le elezioni.
      Mi piace il tuo commento perché entri nel merito e parli di politica, però è proprio in quel passaggio che dissenti (e lo hai giustamente anticipato) ed è proprio il tema del post. Tu elenchi una serie di argomenti che dovrebbero essere quelli portanti del partito. Ok, rilevo che i problemi degli Italiani sono tantissimi e fortunatamente il Pd con gli ultimi governi se n’è occupato ampiamente, ma si è occupato anche di quelli. Cionondimeno quei temi sono comuni a tutto il nostro popolo, tutti quelli che ci hanno votati sentono come loro quei temi. L’ottanta per cento che non ci ha votati, di quei temi non sa cosa farsene, se ne frega altamente. O capiamo una buona volta questo o tanto vale che andiamo a lievitare le file di Leu, con l’obiettivo di arrivare se tutto va bene al 6%.

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      • Ok, ma se tu analizzi i flussi di voto vedi che molti voti PD sono andati a M5S, pochi a LeU e abbastanza all’astensione.Il mio punto di vista che questi sono recuperabili e da recuperare i restanti M5S meglio perderli, la Lega è troppo radicata anche sul territorio, Forza Italia travasa nella Lega, sono quelli che si son fatti da soli(!!). Per quanto riguarda i temi certo che sono i nostri ce li siamo fatti sfilare dagli altri, con le persone non si danno per scontato, bisogna farli diventare obiettivi di lotta; gli elettori non sono tutti laureati ad Oxford e hanno i loro problemi quotidiani!

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