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Archivio storico di un giornale non più attivo

L’ITALIA CHE VORREI, IL GOVERNO CHE VORREI

  1. Penso che la globalizzazione sia un bene per il pianeta, soprattutto per i paesi in via di sviluppo, e penso sia un’opportunità anche per noi a patto che si scelga di cavalcare la rivoluzione digitale in atto, perché l’alternativa sarebbe subirla e diventare sempre più marginali. Rimanere “analogici” in un mondo digitale sarebbe romantico ma vorrebbe dire dissolversi nel vento.
  2. Penso che la riduzione del carico fiscale sia indispensabile, ma non penso che si possano tagliare le tasse se non si interviene contestualmente sulla spesa improduttiva. Tuttavia sono consapevole che nell’Italia consociativa e corporativa di oggi (e anche di ieri) la spending review sia un’impresa alquanto difficile.
  3. Penso che fare manovre in deficit sperando che poi in futuro questo inneschi una crescita virtuosa, considerando il debito che ci strozza, sia una follia.
  4. Penso che un’Europa più forte a cui cedere sovranità sia la nostra unica speranza e penso tutto il male possibile dei nazionalisti e dei sovranisti. Noi dichiariamo qui pubblicamente la nostra fede nell’unità europea: una fede che noi crediamo condivisa da molti. Noi speriamo che questa affermazione pubblica della nostra fede possa contribuire alla crescita di un potente movimento verso questa unità. Il primo passo in questa direzione è l’unione delle forze di tutti coloro che hanno sinceramente a cuore la cultura dell’Europa. Se Einstein nel 1914 fosse stato ascoltato, avremmo evitato due guerre mondiali.
  5. Penso che le nostre difficoltà non siano dovute ai “grigi burocrati europei” ma soprattutto a noi stessi e che uscire dall’euro sarebbe un suicidio. Penso che dare la colpa all’Europa per le nostre incapacità di fare le riforme sia un pessimo modo di fare politica.
  6. Sono favorevole a un jobs act rinforzato come strumento efficace per stimolare l’occupazione.
  7. Penso sia indispensabile un piano straordinario di formazione e di welfare che consenta la necessaria mobilità per salvare milioni di posti di lavoro che altrimenti andrebbero irrimediabilmente persi. Pensare di prolungare l’agonia di lavori “bolliti” con costose sovvenzioni significa semplicemente buttare denaro, che potrebbe essere utilizzato in maniera molto più efficace.
  8. Sono per la TAV, TAP, inceneritori, rigassificatori e per tutti i progetti strategici che migliorino le infrastrutture e quindi la competitività del paese.
  9. Penso che chi voglia tenere aperto il negozio h24 sia libero di farlo, così come penso che il lavoratore che voglia santificare le feste o stare in famiglia debba essere libero di farlo (ovviamente rinunciando alla maggiorazione del lavoro festivo).
  10. Sono favorevole alla legalizzazione e regolamentazione delle droghe e della prostituzione.
  11. Sono favorevole all’eutanasia.
  12. Sono per uno stato laico, in cui la chiesa possa esprimere liberamente il proprio pensiero, ma eviti di imporre i pregiudizi delle religioni anche ai non credenti. Penso tutto il male possibile degli stati confessionali, non solo di quelli che impongono la sharia. Anche lo “stato mamma” etico dovrebbe essere evitato.
  13. Fino a quando non sarà riconosciuto il suo diritto ad esistere e non sarà abbandonato il terrorismo da parte di chi vuole cancellarla dalla faccia della terra e sterminare i suoi abitanti, sono per Israele senza se e senza ma. En passant, se i corrotti dirigenti palestinesi avessero utilizzato i miliardi e miliardi di dollari, ricevuti dalla comunità internazionale, per migliorare le condizioni dei palestinesi, oggi i palestinesi starebbero meglio degli israeliani.
  14. Penso che per salvaguardare e difendere la costituzionepiùbelladelmondo sia necessaria una robusta manutenzione.
  15. Sono contrario al vincolo di mandato.
  16. Sono favorevole al fatto che i parlamentari siano ben pagati, almeno quanto un dirigente nel settore privato. Incoraggerei accorgimenti che favoriscano l’assiduità nel loro lavoro e soprattutto, anche se non saprei bene come misurarla, la qualità degli eletti.
  17. Penso che molte delle nostre difficoltà attuali siano dovute al fatto che da troppo tempo la politica ha pensato che la magistratura potesse risolvere i tanti problemi che non sapeva o non voleva affrontare, delegando alla magistratura scelte e decisioni che non erano di sua competenza. Penso che il giustizialismo nel lungo periodo produca molti più danni dei benefici che vorrebbe ottenere.
  18. Penso che per completare e ammodernare il pensiero di Cesare Beccaria sia necessaria un’analisi approfondita del ruolo delle carceri, che attualmente sono solo un luogo criminogeno e costoso, una scuola di criminalità che diminuisce fortemente la sicurezza di tutti i cittadini.
  19. Sono favorevole a uno ius soli temperato con lo ius culturae e all’immigrazione controllata. In ogni caso penso che le vite dei migranti in pericolo debbano essere sempre salvate. I documenti si controllano dopo.
  20. Sogno un paese nel quale i genitori vaccinino i bambini perché hanno capito l’importanza straordinaria del mezzo e non perché obbligati da una legge che, in mancanza della consapevolezza e in presenza dell’idiozia dilagante, è comunque il male minore.
  21. Penso che con il progressivo invecchiamento degli italiani, non compensato a sufficienza dagli immigrati, il sistema sanitario nazionale così come è adesso diventerà presto insostenibile. Ormai i medici di famiglia sono passacarte utili per le ricette delle medicine, ma che scaricano ormai sugli ospedali tutta la diagnostica e l’assistenza. Anche in questo caso il digitale, e-health, sarebbe uno strumento formidabile che permetterebbe di seguire meglio le persone deospedalizzate o non ancora ammalate (prevenzione e cura a casa), facendo risparmiare un sacco di soldi e migliorando enormemente l’assistenza rispetto alla situazione attuale. Urge un salto culturale anche da parte degli utenti. Penso che auspicare, per risolvere i problemi, il ritorno al buon vecchio, saggio, medico di famiglia che viene personalmente a casa, ti ascolta e ausculta a lungo e affronta i problemi con un approccio olistico sia consolatorio ma alquanto irrealistico. Temo che le attese a casa sarebbero piuttosto lunghe. Meglio porsi obbiettivi più concreti.
  22. Penso che anche per diventare un buon tecnico e un buon ingegnere sia indispensabile avere una buona cultura “classica” e di base. Gli indispensabili approfondimenti specialistici vengono dopo e debbono poggiare su fondamenta solide. Penso inoltre che sarebbero più utili lezioni di filosofia al posto dell’ora di religione, a partire dalla scuola elementare (anche se continuo a ringraziare il prete che mi insegnava religione perché mi ha trasformato da agnostico ad ateo). La filosofia studia anche la religione.
  23. Sono d’accordo con Piero Angela quando dice che per affrontare seriamente la crisi energetica sembra ormai inevitabile ricorrere massicciamente alla fonte più abbondante di energia che esista, quella meno inquinante, meno costosa, più disponibile immediatamente: cioè il risparmio di energia… Secondo certi calcoli, infatti, con il solo risparmio energetico si potrebbe «liberare» tanta energia quanta ne producono da sole le centrali nucleari. Piccoli esempi: quelli che vogliono prendere il caffè nel dehors con dieci gradi sottozero, uffici pubblici con le finestre aperte e i termosifoni al massimo, i negozi con le porte sempre aperte anche d’inverno, i locali a temperatura polare in estate, i SUV per andare a fare la spesa dietro l’angolo, ecc.
  24. La produzione di energia con fonti fossili ha causato molte più vittime della produzione di energia nucleare. Non c’è paragone. Ma poiché le vittime sono solo tra gli addetti ai lavori, i minatori, e non comporta rischi anche per noi, la produzione di energia da fonti fossili è accettabile, mentre quella nucleare è sporca. Nimby
  25. Penso che i sacchetti biodegradabili siano comunque un passo avanti rispetto ai sacchetti di plastica non biodegradabile
  26. Per quanto riguarda la RAI penso sia sbagliato contrabbandare un cambiamento delle regole di governance (pur necessario) come riforma del sistema, oppure sparare in campagna elettorale una sbagliata quanto improbabile abolizione del canone. Oggi il problema è quello di trovare un NUOVO ruolo al Servizio Pubblico nell’era della rivoluzione digitale e della convergenza dei media. Posto che ci sia. E questo vale anche per la BBC. Tutte le ragioni per cui sono nati in Europa i servizi Pubblici Radiotelevisivi non ci sono più e anche la TV generalista non sta benissimo. Parlare di servizio pubblico RADIOTELEVISIVO nell’era di internet e della convergenza tra i media fa quasi ridere. Bisognerebbe iniziare almeno con il cambiamento del nome. Trovato un nome adeguato forse arriverebbero anche le idee. Forse. 
  27. Penso sia sbagliato inseguire i grillini o più in generale l’accozzaglia corporativa e consociativa schierata contro ogni tentativo di riforma. Bisognerebbe ripartire dai milioni di italiani perbene che chiedono riforme ormai inderogabili e un ammodernamento del Paese.
  28. Penso che la sinistra abbia rinunciato ad analizzare e capire le trasformazioni in atto da tempo nella società e che le risposte a queste trasformazioni basate su ricette di due secoli fa siano ormai inadeguate e finiscano, per una sorta di eterogenesi dei fini, col peggiorare la condizione dei lavoratori. La sinistra ormai è diventata una forza conservatrice che paradossalmente finisce per contribuire a conservare ciò che dice di voler cambiare.
  29. Penso che la decisione di non votare sia sbagliata perché delega semplicemente la scelta alla maggioranza che uscirà dalle urne, senza sapere nemmeno quale sarà. Poiché ci sono forti probabilità di un successo di Salvini e di Grillo non votare, a mio avviso, equivale alla pensata di quel signore che si è tagliato gli attributi per fare dispetto alla moglie che lo tradiva. Non parlo di voto utile, parlo di evitare il suicidio.
  30. Penso che i governi Renzi e Gentiloni, pur con gli evidenti limiti, in una situazione economica difficilissima e con un parlamento senza una maggioranza chiara, abbiano fatto il possibile e che per quanto riguarda le coppie di fatto e il testamento biologico abbiano fatto addirittura l’impossibile e passeranno per questo alla storia del nostro paese. Attualmente, in Italia, nessuna proposta alternativa è più convincente. Anzi, penso che tutte le alternative oggi proposte sarebbero un disastro per il paese.
  31. In politica ho rivisto più volte le mie idee, ma in fondo penso di essere sempre stato coerente con la visione nata dalle letture giovanili delle opere di Bertrand Russell e, s’io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso.
  32. Sono più che disponibile a cambiare ancora le mie idee in presenza di alternative per me più convincenti.
  33. Penso che un partito che portasse avanti le idee qui elencate sarebbe in nettissima minoranza. Ma varrebbe comunque la pena di tentare.
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