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Archivio storico di un giornale non più attivo

No, Leu non va derisa, però …

Oggi un post mi ha fatto molto riflettere. Diceva che nessuno, del Pd o comunque di orientamento di centrosinistra, dovrebbe festeggiare per la fine di LEU, perché dovrebbe starci a cuore che ci sia “vita a sinistra”.
Penso che sia vero. Proprio per questo, però, penso che la fine di LEU sia un’ottima notizia.
Lo penso perché conosco tantissime persone che non si riconoscono nel Pd e mai lo faranno, se il Pd rimarrà quello per cui è stato creato, un partito capace di rappresentare il centrosinistra senza trattino. Molte di queste persone hanno i miei stessi principi e valori. Ci dividiamo sulle soluzioni da mettere in campo per spostare il mondo verso quei principi. E ci dividiamo soprattutto per la relazione che abbiamo con l’idea di compromesso.
E’ meglio il massimo avanzamento possibile o è meglio non accettare vie di mezzo che possono snaturare le nostre idee? Questa è la domanda su cui le persone di sinistra si dibattono da sempre e, a seconda della risposta data, si collocano in posizioni (e forze) politiche diverse. Lungo le sfumature di questa relazione con il compromesso si può posizionare la stessa persona nel tempo, e mutare le proprie scelte per questo, come a me è capitato.
La mia esperienza in un partito (Sel) che si collocava a metà tra la sinistra radicale e la sinistra riformista, mi ha insegnato che esistono molte persone con principi più che condivisibili, che non possono partecipare a esperienze di governo, proprio per la loro indisponibilità al compromesso. Loro direbbero che non è vero, che sono disponibili ma “fino a un certo punto”. In realtà quel certo punto si è sempre dimostrato troppo poco distante dal proprio punto di vista per consentire la tenuta di governi di coalizione, riuscendo più agevole nei livelli locali per via del legame meno forte delle questioni locali con le grandi questioni ideali.
Ma queste persone rappresentano comunque un patrimonio importante, soprattutto nei casi in cui la loro radicalità deriva dal praticare esperienze di territorio molto forti: chi si occupa concretamente di difendere i diritti dei migranti, per esempio, venendo a contatto tutti i giorni con la loro sofferenza, difficilmente può essere propenso a considerare altri punti di vista e di conseguenza la necessità di mediazioni. Lo stesso vale per i quartieri poveri o le zone devastate sul piano ambientale.
Queste energie non meritano di essere prese in giro come da ormai troppi anni succede. Soggetti politici che nascono e muoiono in continuazione, sempre le stesse persone che si ripropongono come i peperoni come salvatori della vera sinistra. Sì è vero, le persone ci mettono del loro nel farsi prendere in giro, ma non è una giustificazione.
Di tutte le invenzioni che si sono viste in quell’area nell’epoca post-pci (quella che ho vissuto io), LEU è stata davvero la peggiore. La più in cattiva fede. Ha messo insieme tutto e il contrario di tutto, quelli che storicamente avevano contestato il Pd e quelli che il Pd lo avevano guidato all’epoca di quelle contestazioni. Senza che nessuna delle due parti facesse mea culpa.
Che l’obiettivo fosse solo quello di danneggiare il Pd, sperando che il suo crollo avrebbe trascinato via il comune nemico Renzi, e quello di garantire il seggio parlamentare ai soliti noti di vertice (cosa avvenuta con precisione quasi infallibile), era talmente evidente da essere imbarazzante.
Sono convinta che quest’area necessiti di una guida giovane e fresca, che sappia incanalare quell’energia in proposta e pratica politica. Non so se questo sottrarrebbe voti al M5S, che ha utilizzato istanze tipiche della sinistra radicale per raccogliere un consenso da riversare laddove era chiaro (almeno a me) gli interessava portarlo: a destra.
So però che chi lavora concretamente e con generosità per rendere questo mondo migliore, anche se non condivide le miei scelte e anzi mi contesta, ha la mia stima. E per questo spero possa avere un’adeguata rappresentanza, intellettualmente onesta.

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Una risposta a No, Leu non va derisa, però …

  • Ognuno le proprie scelte ed ognuno,di conseguenza,le proprie responasabilità Ciò che a volte non capisco ,o forse mi rifuito di capire,è come si possano investire di serietà,argomenti come la fondazione di un partito,evidentemente strumentale come LeU,e come poi di conseguenza, si possa dire che,l’addrizzamenteo di una cosa storta,non debba essere causa di felicità LeU non nasce da nessuna esigenza ideologica,Leu non ha apportato nessuna novità nel panorama politico,Leu non ha avuto programma e di conseguenza un fine,e non ha nemmeno avuto un politico a capo.Leu è stato la vergognosa reazione di un politico,o,se preferisce,di più politici, ad un partito che,in quel momento caduto nelle grinfie del disobbediente Renzi ( ricordo l’intervista di Bersani che diceva : “gli avevamo detto di non fare nulla”) si voleva danneggiare,annullare e demonizzare,gettando sulle spalle dell’ultimo arrivato gli errori fatta,da una classe dirigente imbelle,negli ultimi trenta anni E lo si è fatto. Per quello che mi riguarda il Pd non poteva più andare avanti con un corpo e tante teste,ma resta ,di fatto,un danno politico che,oggi è sotto gli occhi di tutti,che ci ha portato al potere una forza populistica che sta distruggendo l’economia della Nazione.la libertà di stampa e la politica stessa. Certo sappiamo tutti chi ringraziare,e il colpevole non è certo Grasso a cui,forse è stato solo presntato il pagamento della sua presenza in politica .Chiedo scusa per il disturbo,buona giornata

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