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Archivio storico di un giornale non più attivo

SPELACCHIO E LA STAMPA CIALTRONA

Eccolo il nuovo albero di natale di Roma in Piazza Venezia. Checché se ne dica, un bellissimo albero, maestoso, armonico, folto, di un intenso colore verde bosco.

Personalmente non avevo dubbi che sarebbe stato bello, per due motivi. Perché dopo quella figura meschina che la nostra capitale ha fatto davanti al mondo, lo scorso anno, con quel ramo secco, morto da chissà quanti anni e esposto come un albero di natale, di certo non si poteva ripetere la vergogna.

Qualcuno nell’amministrazione ha avuto l’intelligenza di capire di non essere in grado di fare una cosa fatta bene e così l’opera è stata affidata ad altri.

Netflix di certo non poteva spendere una cifra per un albero e poi avere un ritorno negativo.

Eppure la campagna “Spezzacchio” è stata molto intensa e a mio avviso ignobile. Da cialtroni, perché la stampa ha fatto sua una foto scattata quando ancora il montaggio dell’albero era appena all’inizio, da ignoranti, perché l’albero è stato nominato spezzacchio in quanto è stato dichiarato che nel trasporto è arrivato con i rami spezzati.

Abbiamo provato a misurarlo , il suo diametro alla base del cono è di circa 15 metri. La larghezza di un camion è di 240 cm. È pensabile trasportarlo intero? No! Infatti non è mai successo, da sempre si tagliano i rami della base e poi si riattaccano.

Perché tutto questo discorso? Semplicemente per dimostrare come anche nelle piccole cose di ogni giorno, cialtronerie e fake news imperano. E la falsità più grossa è quella di dire che la rete è l’origine delle fake. No, non è così, le fake news vengono da stampa e televisione e la rete è solo la cassa di risonanza che amplifica il tutto.

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