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Archivio storico di un giornale non più attivo

DATI VERI, BUFALE E IPOTESI

Mentre su ogni media e social imperversano analisi del voto, ognuno a proprio piacimento, noi come già per le elezioni abruzzesi andiamo controcorrente e cerchiamo di fare analisi politica su dati reali e non il solito gossip.

E infatti come per l’Abruzzo cerchiamo di non comparare dati di elezioni profondamente diverse. A nostro avviso se è già impossibile che le logiche che portano a votare un partito in una consultazione regionale siano le stesse per cui si vota alle politiche, per la Sardegna è ancora più impossibile. Nei risultati di oggi ci son 282.000 voti a liste indipendentiste locali che alle politiche non c’erano. Ma quale strana follia può comparare queste consultazioni?

Allora iniziamo dalla vittoria del candidato presidente, cosa fa vincere Solinas? Questa risposta è semplicissima e inequivocabile: i voti della Lega e buona parte dei voti delle liste locali, perché la maggior parte di queste sono andate con la coalizione di destra, a iniziare dal Partito d’azione Sardo che nelle scorse consultazioni stava con la coalizione di sinistra.

Vediamo invece l’andamento dei voti ai partiti aiutandoci con lo specchietto che segue.

Guardatelo bene e ripensate ai titoli che leggete da ieri, che più o meno sono: M5s tracollo, la Lega tiene, il Pd … non si capisce, qualcuno esulta perché è il primo partito, qualcuno perché la coalizione con dentro tutti ma proprio tutti è vincente anche se ha perso.

Lo specchietto parla chiaro: M5s non c’era e ha preso 68.000 voti, quindi sono 68.000 voti in più, ci piaccia o no. La Lega, idem, non c’era e ha preso 80.000 voti. Quindi gli elementi nuovi sono questi, soprattutto quello della Lega perché ha fatto vincere il candidato.

Forza Italia perde metà dei voti, non è una novità. Il Partito Democratico perde 55.000 voti, non è una novità, ma questa è la notizia. Il Pd al tempo di Renzi ne aveva 150.000 al tempo di Zingaretti ne ha 94.000. Sì, di Zingaretti, visto che grazie soprattutto alle televisioni nella percezione della casalinga di Voghera Zingaretti è già segretario. C’è da brindare per questa vittoria? Ognuno la prenda come meglio crede.

Adesso proviamo a ipotizzare i flussi. Facciamo una premessa, Alle politiche noi facemmo un nostro calcolo sui flussi, che si discostava da quello in voga. Noi continuiamo a sostenere la nostra tesi e riteniamo che l’ipotesi/tormentone che tutti i voti persi dal Pd siano andati al M5s fu una grande bufala. I numeri non lo consentivano ma c’è altro. Chi ci segue sa che noi abbiamo sulla rete un osservatorio molto consistente che tiene costantemente  d’occhio l’andamento degli umori. Abbiamo la presunzione di ritenerlo serio per due motivi. Uno, perché i fatti ci danno sempre ragione, due perché il nostro campione è 10 volte maggiore di quello utilizzato dalle compagnie di sondaggi.

Cosa dicemmo alle politiche? Che i 2 milioni e mezzo di voti persi dal Pd erano da suddividere in due: 1.700.000 voti persi nel centro-nord andati a Lega e soprattutto all’astensione. Il resto del Centro-sud andati a Lega, qualcuno a M5s ma soprattutto all’astensione. Dove aveva preso i voti il M5s?  al sud da tutti i partiti di centro, al nord da nessuno perché non ne ha guadagnati, nel complesso dalla ex astensione. Sono milioni gli elettori che non votavano da anni e sono andati a votare.

Per la Sardegna non abbiamo dati certi, però possiamo ipotizzare che il travaso in entrata ed uscita tra M5s e astensione, sia pari a quello del nazionale.

Ovvero, un’ulteriore parte dei voti Pd va all’astensione, qualcuno del M5s ritorna all’astensione, una parte delle ex astensioni va alle liste locali.

Se così fosse, potremmo semplicemente concludere che l’analisi delle elezioni Sarde al fine della comprensione della politica nazionale non ci serve a nulla.

Con questo, vogliamo negare che il M5s sia in crisi? No, anzi, non abbiamo problemi a dire che lo auspichiamo. Semplicemente non crediamo alla fine, al tracollo di cui si parla. Pensiamo che un dato che ci possa dire qualcosa potremo averlo solo alle Europee ma nessuna si illuda che sarà del 9% tranne accadimenti particolari improvvisi.

Per ora sappiamo solo che: Il centro-destra ha vinto in Sardegna e in Abruzzo. Il Pd continua a perdere voti ovunque.

Approfittiamo anche per ricordare la storia a certi editorialisti che parlano dell’anomalia delle diverse coalizioni tra amministrative e nazionali. Il Psi, ma non solo, è stato assieme alla Dc nel famoso pentapartito al governo dell’Italia per tanti anni. Negli stessi anni stava al governo con il Pci prima e derivati dopo, al governo di tante città e regioni italiane. Era per dire..

 

Ps: Nel momento in cui è stato chiuso questo articolo mancano ancora i dati di 40 sezioni, quindi i numeri potranno essere leggermente differenti ma non significativi rispetto a quelli finali.

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