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PD: UNA LISTA DI MEZZE CARTUCCE

Ieri sono state pubblicate le liste del Pd per le elezioni europee. In linea di massima, esattamente quello che ci si potesse aspettare dal Segretario, in linea con la sua storia. Nelle sue liste con cui ha vinto Provinciali e Regionali c’è sempre stato il diavolo e l’acqua santa. Fascisti, ex forzanovisti, Comunisti, cattolici, ateisti, democristiani, e oggi anche magistrati giustizialisti e garantisti. Il problema è che mentre localmente tutto funziona in nome degli interessi e soprattutto dei posti di lavoro elargiti a man bassa, nelle istituzioni più alte non è così semplice.

Sarà difficile che alcuni candidati inseriti come specchietto delle allodole per arrestare l’esodo degli elettori volgarmente definiti renziani, arrivino a Bruxelles.

Ma ammettiamo che succeda. Cosa farà questo gruppo così composito? Perché vedete, il segretario può anche ricattare moralmente gli italiani con la storia dell’Unità contro i sovranisti, lo fa e lo fa anche in modo sporco. Il Parlamento europeo però non gira intorno a questi temi, l’antisovranismo non è il motore che fa girare il mondo, l’antisovranismo è un valore che lega la maggioranza assoluta dei gruppi, dei partiti, delle persone che siedono al Parlamento Europeo.

Per chiarire il concetto, cosa possono fare i sovranisti? Sinceramente non è chiaro, Orban potrà per caso chiedere l’aiuto dell’Unione Europea per costruire il muro? Non lo farà ma se lo facesse avrebbe tutti contro. Salvini potrebbe chiedere con più forza la redistribuzione degli immigrati? Non lo farà, ma se lo facesse avrebbe il gruppo italiano spaccato, anche dentro il Pse, e avrebbe Orban contro, come del resto già successo.

La verità è che il Parlamento Europeo, si occupa d’altro, si occupa dei problemi della gente, si occupa soprattutto di economia, o anche dei rapporti dell’Europa con gli altri paesi del mondo. E allora ci viene da ridere, perché li vorremmo vedere gli Smeriglio, i Pisapia concordare il voto con gli improbabili deputati demo liberali. Non sarebbero d’accordo su nulla.

Ribadiamo, le liste sono quello che ci aspettavamo, molti candidati sono quelli uscenti, quindi una scelta obbligata ricandidarli. Se togliamo qualche nome, ad esempio Gualtieri del collegio Centro, gli altri hanno fatto ben poco per qualificarsi. Le new-entry sono veramente poca roba, volgarmente potremmo definirle mezze cartucce. Che però saranno quelle che verranno spinte dallo staff e arriveranno di sicuro in Belgio.

Tre candidati invece li troviamo veramente fuori luogo, nel senso che sicuramente sono un bel colpo per Zingaretti che in questo modo riesce a illudere (o truffare) molti elettori riformisti. Morando e Tinagli. Ci riesce difficile soprattutto per la Tinagli capire cosa l’abbia spinta ad accettare questa candidatura. Ancora più difficile capire la candidatura di Caterina Avanza, coordinatrice di En Marche, che ci racconta di essere stata spinta dallo stesso Macron a candidarsi. Insomma, un po’ di confusione, perché Macron non sarà di certo nel Pse, (i suoi eletti siederanno con quelli di +Europa) quindi questa fanciulla se venisse eletta (improbabile) dove siederebbe? Lei svela che c’è un accordo con Zingaretti. Allora ci vengono dubbi e ci chiediamo se siamo veramente certi che tutti gli eletti nelle liste del Pd siederanno a Bruxelles nello stesso gruppo.  Sembrerebbe di no e ci sembra di capire, con il consenso del segretario. Perché? A essere un po’ maliziosi ma non tanto si capirebbero gli slogan che circolano (uniti per battere i sovranismi) che è una fesseria e che le masse non troppo informate sulla politica vera trasformano in: per battere Salvini. Come se si trattasse di elezioni politiche nazionali e la posta in gioco fosse Salvini che invece anche quando Il Pd superasse quel 41% di Renzi che è una ferita mai rimarginata per questa gente, sì,  Salvini rimarrebbe ancora al suo posto, forse anche più forte. Perché capiremmo e perché siamo maliziosi? Perché è chiaro che a Zingaretti delle Europee frega meno di niente, a lui interessa l’Italia, interessa prendere 1 punto in più di Renzi alle politiche del 2018. A che servirebbe ?  a lui, non di certo agli Italiani. Ma cosa volete che gliene freghi a questa gente degli Italiani?

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