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Archivio storico di un giornale non più attivo

Nel 2017 ti svegli e il Pci non c’è più

 

Già, può succedere, ti svegli tutto sudato, hai avuto un incubo, il Pci non c’è più.

Poi ti svegli del tutto e ti accorgi che non era un incubo, è realtà, allora ti incazzi e te la prendi con Renzi, questo farabutto che ha ucciso il Pci.

Un risveglio dopo 25 anni di dormiveglia.

Il 3 Febbraio 1991, dalla Bolognina, Achille Occhetto annunciava la fine del Partito Comunista Italiano.

Per alcuni fu un trauma, perché stavano ancora aspettando la Rivoluzione, l’arrivo dei Russi a Roma. Non si erano accorti che Togliatti avesse fatto la Costituzione Italiana assieme ai democristiani, non si erano accorti che Berlinguer avesse inventato il Compromesso Storico, che in soldoni per i giovani, significa il governo con la Dc. Non gli riuscì, ma gli riuscì il governo di Solidarietà Nazionale. In sintesi fece il Verdini della situazione.

Dopo Occhetto arrivò D’Alema che diede un calcio ben piazzato a tutta la storia della sinistra Italiana, soprattutto ai sindacati che scesero in piazza contro di lui. Fu lui a inventare il precariato, fu lui il primo leader nazionale a portare l’Italia in guerra (dopo Benito si intende). Tutta la storia dei Ds è lì da vedere, un partito che non aveva più niente a che fare con la sinistra storica nazionale. Con i Ds si fecero le più grandi privatizzazioni, le più grandi liberalizzazioni.

Non era sufficiente, si uccise anche il Pds/Ds e si realizzò il vero comprom
esso storico. Dall’unione di ex comunisti e ex democristiani nacque il Pd.

Qualcuno si accorse che era scomparsa la parola sinistra, che il partito era uscito dal Pse, dall’Internazionale Socialista, che persino le Feste de l’Unità avevano cambiato nome, le sezioni si chiamavano circoli, era vietato l’appellativo compagno. Quelli che se ne accorsero e non gli piacque uscirono, ma erano pochi, la maggior parte rimasero, uniti e  felici in questo bel partito, nuovo, proiettato nel futuro.

Ci fu un primo periodo a guida Veltroni; D’Alema tuonò tutto il tempo contro, criticava l’unione, criticava lo statuto, aborriva le primarie.

Poi arrivò Bersani, sì lui, Pigi, quello delle lenzuolate, il liberalizzatore, quello che faceva in giro convegni per spiegare che l’acqua pubblica era un errore.

Con lui il Pd appoggiò il governo Monti (assieme a Berlusconi), governo che approvò il Fiscal Compact, il taglio violento dell’età pensionistica, che smontò l’Art.18.

Non era sufficiente, allora fece proprio il governo assieme a Berlusconi.

Tutto normale, tutto ok.

Solo che poi vince il congresso, questo giovanotto, questo rompiscatole, questo intruso. A quel punto molti si svegliano e si accorgono che non c’è più il Pci. Tutta colpa del toscano, bastardo! L’ha ucciso lui il Pci.

L’anomalo, va anche al governo e si mette a fare cose. Non si capisce bene con che criterio si metta a governare, la sinistra è fatta per fare opposizione, non per governare. Tanta è l’abitudine che infatti continuano a fare opposizione, anzi diciamo finalmente, perché l’opposizione a Berlusconi non si era vista.

Poi sto giovanotto è anche arrogante, invade i campi. Gli viene in mente di tagliare tasse ai lavoratori, di stabilizzare 100.000 insegnanti, di portare a termine una serie di riforme che riguardano i diritti dei diversi, dei più deboli, che smonta venti anni di precariato selvaggio, che rivede il sistema becero in cui Damiano aveva attuato i voucher.

Ma più fa cose di sinistra più viene accusato di attuare il programma di Berlusconi, più prende di petto Banchieri per salvaguardare la povera gente, più viene definito l’uomo delle banche.

Perché ? lo scopriamo Sabato 19 Febbraio, al teatro Vittoria. Sulle note di Bandiera Rossa si ritrovano tutti uniti e felici. Non sono i principi sacrosanti della sinistra a muovere queste persone, sono i colori, gli inni, gli slogan, le definizioni che non hanno più senso (Lotta di classe, per dirne una).

Ora vi chiederete, perché vi propino questa mappazza? Intanto perché chi non è più giovane ricordi. Sì perché qui non è solo il presente a venire quotidianamente contraffatto, ma anche la storia.

Poi, perché è ora di tirare le somme. Quando il giovanotto vinse il congresso, ad aver capito in precedenza quale fosse il suo progetto e ad averlo votato, eravamo solo il 67.55%. Un 32% aveva votato Cuperlo o Civati. Successivamente, durante il governo, furono molti di più a capirlo. Tantissimi di quelli che avevano votato Cuperlo diventarono sostenitori di Renzi. Senza contare i tanti di Sel.

Ora, dopo 3 anni, se c’è ancora qualcuno che non ha compreso, non è che non capisce, è che non vuol capire.

In sintesi, avete tutti un bel dire, che il partito deve restare unito, perché è vero, è giusto. Però rendiamoci conto che ci sono persone che sono ormai incompatibili.

Io sinceramente non posso trovarmi al cospetto di gente che diffonde bufale di stampo grillino come se fossero vere e se glielo faccio notare vengo preso a insulti. No, ragazzi, bisogna fare attenzione, perché andando avanti  così saranno altri a prendere la porta e non saranno 4 gatti.

Quindi bene fanno il liberista Bersani, il progressista e guerrafondaio D’Alema a fondare il Pcp (non è un errore, il Partito Comunista Permanente).

Spero solo che non ci abbiano lasciato qui, in avamposto un Magistrato per continuare l’opera di distruzione che hanno tentato di fare loro in questi anni.

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