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Archivio storico di un giornale non più attivo

BASTA POLEMICHE E RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE

Ieri una piccola parte della base del Pd, piccola ma rumorosa, non ha dato una gran bella immagine di sé.

Ho visto di tutto, militanti che si sono lasciati influenzare dalle bufale mediatiche dei Tg senza curarsi di appurare i fatti. Ho visto aspiranti al seggio delusi, ho visto ottantenni incazzati per non essere stati candidati, ho visto polemiche geografiche, polemiche sulla Boschi, ancora, sì ancora sulla Boschi, inaudito, assurdo, ma ancora c’è chi fa polemiche sulla Boschi anche all’interno del partito. Non bastassero i giornalisti che hanno bisogno di un soggetto da convertire a bufale per trarre il loro sporco guadagno. Sì, sporco, perché il giornalismo pulito, sta sparendo. Ho visto segretari o ex segretari di circolo che montano polemiche dimostrando di non conoscere minimamente né il proprio territorio né il funzionamento delle candidature e delle elezioni.

Che dite,  cominciamo a chiarire qualche dubbio?

Cominciamo dall’idea di base. Ho l’impressione che ancora una volta i pentastellati abbiano contribuito a distorcere alcune realtà, ad affermare verità false. In tutto il mondo sono i partiti a decidere le candidature.

Sì, persino in America dove ci sono le primarie. I 5S  hanno introdotto il sistema delle parlamentarie, perché? 1) perché non hanno personale politico, o meglio non ne  avevano, quindi dovevano pescare a caso. 2) perché non sono un partito, ma un’azienda di proprietà personale, dove tutto è deciso da una persona, quindi non gli servono politici ma semplici manovali. 3) perché è una bufala, perché comunque le candidature poi le seleziona e le sceglie il proprietario del simbolo, che in barba alle fesserie che stanno passando sui media, è, e continua a essere Beppe Grillo.

C’è stato un periodo in cui anche il Pd si è inventato le primarie per il Parlamento. Guardateli i volti introdotti con quelle primarie, molti non li trovate più per fortuna in parlamento. Ma di fatto è stata la peggiore compagine parlamentare che un partito di sinistra abbia avuto nella storia.

A chi dalla minoranza ieri ha parlato delle primarie, mi verrebbe da dirgli: ma chi vuoi prendere in giro? Se ci fossero state la primarie, tutti quei posti chiave regalati alla minoranza, ve li sareste sognati.

Poi così, giusto per la cronaca, ricordatevi anche che percentuale di parlamentari cosiddetti Renziani, Bersani candidò in Parlamento. Un terzo della quota risultata in congresso e non sentimmo una sola parola di polemica né da Renzi né dai cosiddetti Renziani.

Il problema è semplice, il Pd è un partito che aspira a vincere le elezioni e governare il paese, e il Pd è a questo che aspira non è il LeU del momento il cui presupposto è occupare qualche poltrona da cui fare la comoda e facile opposizione. Con questo obiettivo, il Pd ha bisogno di gente valida e soprattutto coerente con la linea politica che il partito si è data, approvata da milioni di persone. Non ha bisogno di parlamentari che dall’interno fanno più opposizione di quanta ne facciano i partiti degli altri schieramenti, non ha bisogno di elementi che nelle commissioni, snaturino i provvedimenti dettati dalla linea del partito. A tutto questo, dei risultati poi ne risponde il Segretario. E noi abbiamo un segretario che è chiamato a rispondere anche della pioggia e del vento, non solo dai partiti avversari ma anche dall’interno. E però, se c’è da decidere chi saranno i protagonisti per la dura battaglia che aspetta al partito, o di governo o di opposizione che sia , ma che sarà comunque dura, ebbene il segretario deve rinunciare a mettere bocca sulle candidature. Fate pace col cervello ragazzi.

Detto questo, di che state parlando? Sento dire in Tv e ripetere dai miei amici, Renzi ha scelto solo i suoi. Ma che dite? Ma spiegatemi perché io invece devo contribuire a mandare in parlamento un capolista a cui non farei fare nemmeno la lista della spesa, spiegatemi perché ieri ho letto: “Io Boccia non lo voto”, “Io la Zampa non la voto”. E potrei fare decine di esempi, tutti elementi antirenziani fino al midollo imposti dalle minoranze nei pochi posti sicuri delle elezioni.

Perché vedete, sembra che qualcuno si dimentichi che non siamo nel 2013. Il Porcellum non c’è più. Sono finiti i tempi che il Pd con un 25% di voti portava a casa 406 parlamentari. Oggi se prendesse gli stessi voti del 2013,  di parlamentari ne avrebbe meno della metà. Eppure tutti vogliono un seggio e tutti lo vogliono sicuro. Ah e anche vicino casa. Allora, usciamo dalle leggende dettate anche dai media, non esistono seggi sicuri, esistono collegi plurinominali dove se sei capolista hai forti possibilità di essere eletto. I collegi uninominali? Non ce n’è uno che sia uno che sia sicuro. Gli uninominali di Roma? Forse nemmeno quello di Gentiloni è sicuro, gli altri hanno 90 probabilità su 100 di perdere, molti il 100%, eppure ho visto crisi isteriche contro chi è stato candidato a un collegio uninominale a Roma, come se fosse stato un regalo, una concessione del segretario ai suoi fedeli. Non voglio pensare se gli avesse voluto male dove li avrebbe messi.

E la geografia? Sì,  questa è una novità, per anni non ci siamo mai chiesti il deputato di Gallipoli cosa avesse a che fare con Gallipoli, oggi chiediamo il radicamento. Lasciamo perdere la Boschi, per cui non ci sono parole. È stata crocifissa per essersi occupata della sua terra oggi crocifissa perché candidata a Bolzano. Per inciso, è candidata anche nel mio collegio e per me sarà un piacere votarla.

Vedo  i miei compagni seguire senza riflettere le baggianate della stampa, eppure la riflessione è semplice. Il 70% dei candidati dove è radicato? A Roma, magari non ci è nato, ma ci lavora da anni. E dovrebbero essere candidati tutti a Roma e in posti sicuri? Ragazzi, i collegi sicuri a Roma sono 2 per la camera e 2 per il Senato. E secondo alcuni le centinaia di pretendenti dovevano essere candidati tutti a Roma.

Allora, ai miei amici dico, FINIAMOLA con le polemiche, rimbocchiamoci le maniche e cerchiamo di portare a casa più voti possibile. Ricordiamoci che qui non è in ballo la carriera di qualcuno, qui è a rischio il sistema paese, mai come oggi l’Italia è stata così a rischio. E ve lo dico sinceramente, vedere che anche dei miei compagni di partito vogliano contribuire al lavoro di  quell’accozzaglia fatta di criminali, fascisti, approfittatori, rancorosi, che stanno cercando di distruggere il paese per raccoglierne i cocci, non so a voi, a me da la nausea.

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