Perché la tesi per cui i populisti traggono vantaggio dal malessere economico è superata
Ieri sera ascoltavo il Professor Cacciari che spiegava i motivi del populismo nel mondo, dalla Brexit a Trump, da Le Pen a Grillo. Unica causa, il malessere economico e concludeva: chiunque abbia mai letto un libricino queste cose le sa. Mi permetto di dissentire dall’illustre filosofo. A volte i libricini portano fuori strada, se non si tiene conto che sono stati scritti magari un secolo fa o comunque in tempi in cui i problemi erano del tutto diversi da quelli odierni. Penso che tutti gli studiosi, i commentatori, qualche volta farebbero bene ad uscire dai loro salotti, i loro studioli e andare fra la gente. Però penso anche che basterebbe prendere spunto da alcune ricerche che si sono susseguite negli ultimi anni, ad esempio tutte quelle che hanno analizzato le priorità e i problemi delle masse. Bene, se le avessero viste avrebbero trovato che in tutte e dico tutte, il problema economico non è mai al primo posto. I problemi principali dovunque, sono nell’ordine: la sicurezza, l’immigrazione. Questo lo dissi a Luglio, quando dopo le elezioni romane tutti si sperticarono a dire che il Pd ha perso nelle periferie dove il malessere economico è più evidente. Più evidente no, vi basta fare un giro per vedere che il tenore di vita nelle periferie romane è tutt’altro che basso. Al contrario, se tracciate una mappa, riscontrate che il Pd ha perso dovunque c’è un campo Rom e dovunque c’è alta concentrazione di immigrati. Quindi mi spiace caro Professore, ma dire che Trump vince per il malessere economico è una vera boiata. In un’America in cui il Partito Repubblicano ha creato la crisi maggiore degli ultimi secoli, paese dove Obama ha risolto la crisi in brevissimo tempo, dove la disoccupazione è ai minimi storici, dove Obama ha inserito diritti e assistenze per i più deboli, inimmaginabili prima in quel paese, ci venite a raccontare che Trump (il miliardario Trump) vince per il malessere economico? I populismi nel mondo non si possono nemmeno accomunare, hanno fattori diversi. Certo, il problema immigrazione e l’insicurezza da terrorismo accomuna tutti, ma poi ognuno ha altre sue motivazioni locali. In Usa ad esempio, un popolo che per un secolo ha acconsentito ad avere meno servizi e più tasse per mantenere un esercito e un armamento che gli permettesse di essere il padrone del mondo, perché il popolo questo vuole. Obama ha rotto questa tradizione, Trump (purtroppo) vuole ripristinarla. In Italia, i populismi sono due, uno è quello di Salvini ed ha al centro il problema che accomuna tutti. Poi però c’è quello di Grillo ed è tutt’altra cosa. Grillo contro il malessere economico? ma stiamo scherzando? queste sono favole. Il grillismo ha alla base prima di tutto l’ignoranza e non ci vuole molto a dimostrarlo. Poi c’è il desiderio di non cambiare, Grillo è la garanzia assoluta che con lui nulla cambia tutto sta fermo ed è l’arma più potente contro chi invece vorrebbe cambiare il paese. Insomma, riflettiamoci, prima di analizzare superficialmente i fatti del mondo.
