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Archivio storico di un giornale non più attivo

La nostra analisi dei flussi del voto del 4 Marzo

Cosa ci ha spinto a fare questo studio tutt’altro che facile ? sentire ogni giorno esponenti di ogni parte politica e illustri commentatori asserire che i voti persi dal Pd sono andati tutti al M5S.

Tesi che non ci convinceva minimamente. Noi siamo in rete, la maggiore platea possibile, osserviamo quotidianamente un milione di persone che parlano di politica, di diverse aree geografiche e sociali, capite bene che abbiamo un campione ben più affidabile che i 500 intervistati dei grandi Istituti accreditati. Anche perché le dichiarazioni che noi osserviamo sono spontanee, quelle degli istituti, no. La nostra sensazione era di tutt’altra natura e questo ci ha spinto ad approfondire, raggruppando i dati certi per analizzarli, con la semplice logica e non con i criteri scientifici degli Istituti.

Cominciamo a sgombrare il campo dagli slogan semplicistici. I voti persi dal Pd possono essere andati tutti al M5S? No ! semplicemente perché il Movimento ha guadagnato 1.700.000 voti e il Pd ne ha persi 2.512.000.

Possiamo ipotizzare che comunque il milionesettecentomila voti del M5s vengano tutti dal Pd? No! Intanto cominciamo ad aggiungere i circa 270.000 voti persi dalle formazioni di sinistra, qualcuno di Sel è andato al Pd, ma la maggior parte, quelli sì, sono andati tutti ai 5S, e lo dimostra l’apertura totale al Movimento di questi giorni.

Poi analizziamo il voto per area geografica per capire meglio.

Dalla tabella abbiamo una visione netta del problema. In tutte le regioni del centro nord, Lazio compreso, il Movimento non guadagna nulla. Il Pd, nelle stesse regioni perde 1.372.000 voti. Quindi non c’è bisogno di studi scientifici per affermare che nel centro-nord i voti del Pd non sono finiti nel Movimento.

Dove sono finiti allora? In queste regioni, la Lega guadagna quasi 3 milioni di voti. Anche dando per scontato che siano finiti nel Carroccio 1.600.000 voti persi da Berlusconi, ne mancano 1.400.000, appunto quelli del Pd.

Andiamo al Sud, la vera manna dal cielo per i grillini. M5s, guadagna 1.700.000 voti. Pd + ForzaItalia, perdono 1.432.000 voti. Attenzione però, anche la Lega guadagna quasi 500.000 voti. Il milione di voti del Pd sono andati totalmente al M5s  e i 770.000 di Fi sono andati tutti alla Lega? Evidentemente no. Sempre studiando i nostri rilevamenti, possiamo ipotizzare dei flussi molto complessi. I voti sia del Pd che di Forza Italia sono andati in parti uguali alla Lega e al M5s. I voti del Centro, molto forte in quelle zone, sono stati spalmati fra tutti, ma soprattutto sul Movimento. E infine abbiamo notato un dentro/fuori di voti che riguardano l’area dell’astensionismo. Per fare un esempio, moltissimi voti del pd che finiscono nell’astensionismo, ma anche  moltissime persone che non hanno mai votato in vita loro che finiscono nel Movimento. Quest’ultimo caso ci risulta essere dominante nel voto del Sud. Ovvero, i voti persi dal Pd non vanno tutti al M5S, ma in parte alla Lega, in parte all’astensionismo. Gli ex astensionisti vanno a votare Grillo.

Per concludere, esistono questi voti che vanno dal Pd al Movimento? Sì, esistono, ma solo in alcune aree, e non in misura preponderante come si vorrebbe far credere.

Le ragioni? Se per i voti passati dal Pd alla Lega, non abbiamo alcun dubbio sulle ragioni, visto che noi di Politeca stiamo documentando da mesi e mesi, il fenomeno del rapporto fra le periferie, la provincia e l’immigrazione, per quelli del Sud passati al M5s, la situazione è molto più complicata e andrebbe analizzata regione per regione. Ad esempio in Puglia dove è probabile ma non certo che quei 109.000 voti del Pd siano andati al M5S, basta ascoltare Emiliano oggi, ieri, l’altro ieri, le sue aperture al Movimento, i grillini presenti nella sua giunta, e tirare le somme per capire che abbiamo l’uomo chiave del Pd che ha fatto campagna per il Movimento e contro il suo partito. Senza contare le sue campagne di pura propaganda su No-Tap e No-Triv.

In Campania, dove la perdita è più secca. 259.000 voti, andrebbe analizzato il problema con grande serietà e approfondimento. Anche rispondendo a domande scomode: i campani preferiscono la promessa del reddito di cittadinanza al Rei esistente ? L’opera di De Luca è stata percepita? La sua lotta alla Camorra, che a Salerno era stata determinante, nella Regione è stata percepita insufficiente e per questo punita? O per caso è vero esattamente il contrario?

Ne riparleremo, intanto abbiamo stabilito che “i voti del pd sono andati al M5s” è una BUFALA.

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5 risposte a La nostra analisi dei flussi del voto del 4 Marzo

  • Questa analisi mi sembra più precisa della semplice affermazione i voti del PD sono andati a M5*, e ritengo che sia molto più probabile che alcuni Elettori disorientati da tutte le false notizie abbiano deciso di non votare, di conseguenza è valida l’ipotesi che molti ASTENSIONISTI abbiano votato M5* più per protesta che perché sedotti dalle false promesse.

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  • I dati sono quelli. Resta valida l’analisi che il pd ha perso per ragioni politico-sociali… cioè la politica, al netto delle fake, non ha convinto ne chi aveva paura (lega) ne chi non vuole competizione nell’assistenza sociale (5*).
    Cioè è mancata una politica complessiva sull’immigrazione capace di convincere chi vive l’immigrazione come competitiva.

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  • Analisi interessante. Però non è un argomento da bufala o meno, da si o no netti. La bufala è una notizia falsa, qui qualcuno ha detto che i voti del pd sono andati TUTTI (lo sottolineo più volte) al m5s; se la questione si pone in questi termini, l’affermazione è ovviamente non veritiera. Una parte cospicua, fortissima al sud, si è dirottata verso i 5 stelle sicuramente.
    Il fatto che al nord invece i voti dem siano andati alla lega, mi rende appena più inquieto invece.

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  • Vorrei aggiungere una “postilla” che riguarda non l’analisi, ma ciò che sottende. Qui ancora si è in una fase elettorale, benché il 4 marzo sia passato. Un partito che dal 25% di Bersani (già poco), raggiunge quota 18, dovrebbe iniziare a produrre altre analisi come quella di Nicholas Ferrante. Su fb, luogo che frequento con sempre maggiore difficoltà, i post sono ancora quelli della campagna trascorsa. Così non si va da nessuna parte.

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    • ADRIANO AMATO

      Giorgio, concordo con te ma questa riflessione ha proprio quello scopo. Se non capiamo dove sono andati i voti difficilmente potremo capire quali siano stati gli errori, ammesso che ne esistano di determinanti. Quando vediamo che tutti voti persi al nord, sono andati alla Lega, possiamo pensare di aver sbagliato a non cancellare la Fornero, a non buttare a mare gli immigrati e non fare una legge che autorizzi chiunque a sparare?

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