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Archivio storico di un giornale non più attivo

Lo spread torna a 200 – livello febbraio 2014. Poi fu il governo Renzi.

Ci siamo giocati quasi 100 punti il 4 dicembre 2016. Chi si ringrazia?
Mi pare che la realtà cominci a presentarci il conto. Abbiamo commesso l’incredibile errore di indebolirci (come Italia) nel momento preciso in cui più sarebbe stato necessario rafforzare la nostra governance: in considerazione delle sfide che dobbiamo affrontare. E che sono sotto gli occhi tutti e lo erano anche il 4 dicembre, perbacco!
Solo che chi (del sì) si provava a far notare tutto ciò garbatamente veniva subissato di pernacchie. Ora i giornali son pieni di ipocrisia e falsa preoccupazione sulla debolezza del governo attuale e soprattutto sulla certezza della debolezza di quelli futuri; l’inconsistenza delle maggioranze abbandonate a sé stesse etc.

Tanto per assaggio questa legislatura ha già avuto tre governi. E con ciò siamo tornati – ben o mal che vada – a 20 mesi di durata media. In sintesi: col 4 dicembre (che io considero il suicidio della nazione, assistito da cattivi maestri e classe dirigente irresponsabile) – ad oggi ci siamo già giocati:

a) il salvataggio a spese private di MPS

b) la flessibilità europea (che era legata alla dimostrata capacità di riformarsi)

c) il differenziale sul Bund (salito da poco più di 100 a 200).

In più ci tocca leggere paginate (ancora!) sulle leggi elettorali, sulla conformità fra quella Camera e quella senato e quant’altro. Bastava un sì (come diceva lo slogan del nostro comitato) e tutto ciò andava nella spazzatura.

Chi vuol divertirsi, ora si diverta. Io no.

Carlo Fusaro

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