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Archivio storico di un giornale non più attivo

E SE INVECE PENSASSIMO A UN PARTITO DEMOCRATICO EUROPEO ?

No, perché nelle ultime 12 ore, ho letto e sentito di tutto. Etichette a gogò, posizionamenti  nella bussola politica a piacere. Per non parlare del chi ha seguito chi, del chi è meglio, del così doveva fare.

No, non riesco ad appassionarmi a questi giochi, è tutto vecchio, stantio. Io sono vecchio ma quello che vedo è tutto più vecchio di me.

È chiaro che la Francia appassioni, è il paese più vicino a noi politicamente, nel senso che ha la stessa disgrazia, il peccato originale di aver scambiato il comunismo per sinistra. Non esiste altrove, nemmeno in Cina un partito a vocazione Marxista che porta a casa il 19%. E badate amici, abbiamo poco da sfottere Fassina, perché per una volta nella sua vita ha ragione. Quel 19% è pericolosissimo. Non è una cifra che possa aspirare al governo, è una cifra che può bloccare il progresso. È un esempio per cui i nostri sinistri penseranno di aver vinto le elezioni in Italia e ci riempiranno nei prossimi anni di tesi sconclusionate avvalorate da questo 19% che per loro rappresenta la visione futura di ritorno all’800.

Veniamo a noi. La maggior parte dei partiti socialisti in Europa sono in crisi. È una novità? Credo di averne parlato in tempi non sospetti. LEGGI

Leggo da qualche parte, Renzi doveva fare come Macron. No ragazzi, no. La Francia non è l’Italia ma l’Italia non è la Francia. Il Ps francese non solo è arroccato su posizioni ottocentesche, ma esce anche da una fase di governo fallimentare su tutti i fronti. Macron aveva modo di far progredire il Ps? No, non lo aveva, per questo è uscito. Renzi avrebbe dovuto fare lo stesso? Perché? Non dimentichiamo che il Pd è nato proprio per superare la crisi che era prevista per i partiti socialisti. Che poi i primi segretari non siano stati capaci di costruire il percorso, è altro discorso. Renzi  ha dovuto fare miracoli per far cambiare rotta al Pd, ma c’è riuscito e ce lo racconta il voto del 26 Marzo.

Tenete anche presente che il Pd è ancora quel salotto comodo, erede dei Pci e della Dc, da dove difficilmente qualcuno alza il sedere per andare incontro al buio. E diciamo anche che l’elettore Italiano non ha mai premiato i “fuoriusciti” (l’esempio Fini vale per tutti). Comunque, non ce n’era bisogno. Macron in Francia sta semplicemente cercando di costruire quello che in Italia c’è già: il Pd. I nostri commentatori non ce lo diranno mai, ma è la pure verità, indiscutibile.

Veniamo alle etichette. Sinceramente, è diventato veramente indigeribile, non più sopportabile, stare a sentire dalla mattina alla sera gente che parla di sinistra, di centro,  di chi ha il pedigreee, chi non ce l’ha.

I nostri nipoti un giorno si faranno delle gran risate nel ricordare i nostri discorsi, siamo semplicemente ridicoli. Noi stiamo ogni giorno litigando su quale marca di puntina del grammofono è migliore, quando la musica è solo digitale.

Allora non ci sono più differenze? Ma certo che ci sono, solo che non sono più catalogabili nello stesso modo in cui lo erano nel 19° secolo. Non possiamo basare la politica sullo sfruttamento del mondo operaio. Il lavoratore non è più quello che lavorava 80 ore alla settimana, viveva nelle baracche e mangiava mezzo piatto di polenta scondita alla sera. Oggi parliamo di crisi quando l’operaio non può comprare l’iphone nuovo al figlio o deve accorciare la vacanza al mare. Oggi il problema più sentito dai cittadini, in assoluto, è quello della sicurezza. L’altro secolo questo problema non era sentito, perché le classi più basse non avevano niente da farsi rubare.

Torniamo alla sinistra, credo che il dramma più grande che ha toccato i nostri paesi sia proprio quello causato da una sinistra che ha pensato di applicare metodi marxisti al libero mercato. Un mix micidiale, che ha creato solo disastri.

Il mercato è mercato, è un qualcosa che vive di vita propria, o lo abbracci e quindi ne prendi i vantaggi e cerchi di scantonare gli svantaggi, o ne vieni stritolato.

Allora, tutti per il mercato, tutti uguali? No, assolutamente no.

Evito di portarvi nei meandri delle dottrine economiche, dei termini, delle correnti, del liberalismo,  del liberismo (termine che non esiste in altre lingue) e meno che meno del neoliberismo.

Credo che possiamo avere visioni più chiare, con definizioni terra terra. Quello che cambia è l’intervento dello stato sull’economia e sulla vita dei cittadini. Tutti diamo per scontato che il mercato venga lasciato totalmente libero. Lo stato interviene quando la libertà di una parte può limitare la libertà di altre. Per intenderci il Trust. Cosa che da noi è carentissima, mentre nei paesi ad economia liberale, come gli Usa, il controllo è ferreo.

Premesso questo, una religione prevede che lo Stato una volta pensato alle infrastrutture e alla sicurezza non debba più occuparsi di altro. Sistema in voga in paesi liberal, ad esempio gli Usa. L’altra religione prevede invece che lo stato debba occuparsi di garantire, servizi e assistenza a tutti.

Attenzione, garantire servizi, non significa che lo Stato debba essere proprietario dei servizi, ma che debba garantirli.

Fatta questa breve, panoramica economica semplificata, poniamoci ognuno nella zona che riteniamo più opportuna. Credo che non abbiamo dubbi, la seconda è la sinistra, la sinistra del 21° secolo. La nostra sinistra, quella del Pd, quella di Macron.

E allora gli altri, quelli che si arrogano il diritto di chiamarsi solo loro sinistra? Semplicemente non esistono, un tempo li avremmo chiamati reazionari e qualunquisti, oggi hanno le pretesa di darci lezioni.

Per chiudere, un’esortazione: andiamo avanti, facciamolo in tutta Europa. Non vogliamo chiamarlo Partito Democratico? Chiamiamolo Maria Antonietta, ma basta con le etichette. I partiti socialisti, i partiti liberali, anche i partiti comunisti, sono quelli da cui veniamo e che nessuno rinnega, ma  non sono più il presente, e mai saranno il futuro. Il futuro dobbiamo costruirlo noi, ma basta etichette!

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2 risposte a E SE INVECE PENSASSIMO A UN PARTITO DEMOCRATICO EUROPEO ?

  • Suggerisco che al simbolo PD si aggiunga un E, Partito Democratico Europeo e che possa fare altrettanto Macron in Francia e a seguire in tutti gli altri paesi dell’Unione. Una chimera?

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  • Sono totalmente, totalmente d’accordo con questa analisi perfetta , anche se in sunto. Proprio per questo è molto chiara. E il coraggio di dire che la “sinistra” italiana è rappresentata da gente obsoleta, dalla mente antica, e piena di livore perchè non capisce il mondo in evoluzione.
    Grazie, ne farò tesoro.

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